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L’alterità al cuore dell’identitàtorna su

La Prof. Pina Del Core al Corso su "Gender. Confronto tra umanesimi"«Ci si definisce a partire dall’altro». Lo ha affermato la Prof. Pina Del Core nel corso del suo intervento all’incontro che conclude il Corso interdisciplinare: «Gender. Confronto tra umanesimi».

Con la relazione della Prof. Pina Del Core, Preside della Facoltà, si è concluso, sabato 13 dicembre, il Corso Interdisciplinare 2014-2015 sul tema: «Gender. Confronto tra umanesimi».

Tre incontri che, a partire dal 15 novembre scorso, hanno approfondito la complessa questione gender per offrire ai numerosissimi partecipanti, tra cui docenti e studenti della Facoltà e di altre Università, educatori e formatori, insegnanti di religione della Diocesi di Porto Santa Rufina, operatori di pastorale familiare e giovanile, criteri interpretativi e individuare percorsi di crescitanella costruzione dell’identità maschile e femminile.

Nell’affrontare il tema della sua relazione, «Processi di costruzione dell’identità sessuale in un contesto di “identità liquida”», la Prof. Del Core ha delineato brevemente il contesto di una società segnata dalla modernità liquida - secondo la definizione del sociologo Bauman - sottoposta cioè a un processo di “fluidificazione” in cui per effetto dei fenomeni globali, qualsiasi entità passa dallo stato solido allo stato liquido, perdendo i suoi contorni chiari e definiti: «Ci troviamo di fronte - ha sostenuto - a un processo di riformulazione dell’identità personalee del rapporto sessualità/identità. Una vera e propria rivoluzione culturale che toccando l’identità personale, l’essenza stessa di ogni essere umano, e decostruendola nel contesto di una concezione di “natura” non più “statica” ma cangiante, sembra minare alla radice la questione antropologica».

La Preside ha chiarito poi i termini del rapporto identità e differenze, identità e alterità, identità e appartenenza giungendo a definire, sulla base della teoria sistemica di Erikson, l’identità come un processo multidimensionale e dinamico che racchiude in sé concetti diversi.

L’alterità è nel cuore dell’identità, ovvero noi ci definiamo a partire dall’altro, in quanto «l’identitàè una realtà non solo personale, ma un fenomeno psicosociale. Ciascuno trova conferma o disconferma della propria identità nell’incontro e nel confronto con gli altri, persone, gruppi, ambiente, cultura».

La dialettica identità e alterità , richiama altresì il rapporto identità/differenza e identità/sessualità, che oggi è ulteriormente complicato dal rapporto sex/gender proposto dalla teoria del gender che tende a separare gender da sex o a dare priorità al gender sul sex.

A partire dalla chiarificazione di alcuni termini - sesso biologico, identità di genere, orientamento sessuale e ruolo di genere (o identità di ruolo) – la Prof. Del Core ha introdotto la seconda parte del suo intervento, sottolineando come «La percezione del proprio sesso è una componente fondamentale dell’identità umana. Il concetto di identità sessuale concorre alla formazione della personalità e si costituisce attraverso un lungo periodo che a partire dalla vita intrauterina trova nell’adolescenza la sua fase cruciale dove per i processi di individualizzazione e di maturazione , è fondamentale per le ragazze la figura paterna e per i ragazzi il ruolo materno».

Per la Prof. Del Core, l’appropriazione dell’identità sessuale avviene a livello cognitivo (schema di genere) e a livello inconscio (identità sessuale profonda), ma punto di partenza di questi due processi è l’accettazione del proprio corpo che cambia. È questo uno dei compiti di sviluppo, insieme all’ampliarsi del campo cognitivo e all’evoluzione delSistema di Sé, in cui sono impegnati particolarmente gli adolescenti. Se armonicamente integrati, tali processi porteranno a raggiungere l’unità personalenelle diverse situazioni o ambienti e lungo il tempo, a conoscere e a riconoscersi e rafforzare la propria identità psico-sessuale, a operare un distanziamento o distacco progressivo dalla famiglia e trovare degli amici o gruppi con cui identificarsi.

Al termine dell’intervento, il dibattito con i presenti in sala ha particolarmente fatto riferimento, anche a partire da esperienze e fatti concreti, alla scuola e alla famiglia, come “spazi” privilegiati per l’educazione. Insegnanti e genitori sono chiamati a “chiarire e accompagnare” fin dai primi anni di vita, i ragazzi e le ragazze a diventare consapevoli che essere se stessi è il compito più esaltante e significativo.

 

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