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Giubileo della Comunità Accademicatorna su
Docenti, studenti e personale tecnico ausiliario hanno vissuto il 16 marzo il Pellegrinaggio alla Porta Santa per il Giubileo della misericordia.
Una ampia rappresentanza di docenti, studenti e studentesse e personale tecnico ausiliario, famiglie, collaboratori e collaboratrici, mercoledì 16 marzo hanno camminato verso la Porta Santa della Basilica di San Pietro, nella Città del Vaticano, per celebrare, in una particolare vicinanza con Papa Francesco, il Giubileo della misericordia della Comunità Accademica della Facoltà «Auxilium».
Il desiderio più vivo di una vera e profonda conversione si è concretizzato nel raccoglimento e nel canto che hanno accompagnato il varcare processionalmente la Porta Santa e il procedere verso l’Altare della Cattedra, dove si è tenuta la Celebrazione eucaristica, presieduta dal Card. Angelo Comastri, Vicario generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano. Nell’omelia, il Cardinale ha illustrato il senso profondo del pellegrinaggio, un «viaggio verso l’incontro con Dio», che segna l’esistenza verso una meta precisa, la continua conversione e il rinnovamento personali, la ricerca della sintonia con i sentimenti del cuore di Dio: generosità, umiltà, amore, misericordia, per «essere lampade di amore che brillano nel mondo di oggi».
A tale metafora, si è collegata la Preside, Prof. Pina Del Core, che nel suo ringraziamento al termine dell’Eucarestia, ha richiamato il senso dell’atto che si stava compiendo: «Come ci ha fortemente sollecitato Papa Francesco siamo qui perché vogliamo lasciarci rinnovare dalla misericordia di Dio, lasciandoci amare da Gesù… perché la potenza del Suo amore trasformi anche la nostra vita».
Il Giubileo della Comunità Accademica è culminato nella partecipazione all’Udienza generale di Papa Francesco che, nella sua catechesi, incentrata sul «libro delle consolazioni», i capitoli 30-31 del Profeta Geremia, ha presentato il ritorno del popolo di Israele dall’esilio «come un grande simbolo della consolazione data al cuore che si converte». Un Dio, ha precisato, che non è assente, dalle drammatiche situazioni che vive oggi l’umanità. Anzi, «Dio è vicino, e fa opere grandi di salvezza per chi confida in lui. Non si deve cedere alla disperazione, ma continuare a essere sicuri che il bene vince il male e che il Signore asciugherà ogni lacrima e ci libererà da ogni paura».
In questa “presenza accanto” ritroviamo la concretezza della missione educativa: un servizio della carità intellettuale che nutre la vita e il futuro delle giovani generazioni.