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Festa della Facoltàtorna su

Ringraziare, ricordare e ritornare sono le parole maggiormente risuonate nella Festa della Facoltà, celebrata nel giorno in cui la liturgia fa memoria di S. M. Domenica Mazzarello, fondatrice, insieme con don Bosco, dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. In questa cornice si è vissuto il consueto saluto di fine anno e il ringraziamento per e agli studenti e alle studentesse dei Corsi di Laurea, Laurea Magistrale e Diploma che terminano gli studi.

Dopo la celebrazione eucaristica, che ha visto radunata l’intera comunità accademica, nell’Aula Magna Giovanni Paolo II si è dato spazio alle espressioni di saluto e di ringraziamento degli studenti che, in diversi modi, hanno voluto sottolineare la validità di questi uno, due, tre o cinque anni di studio. Formarsi e crescere – non solo intellettualmente – nell’essere educatori ed educatrici non è facile, ma accettando la fatica dello studio e della ricerca, la disciplina e la coerenza a cui obbliga un percorso di studi che apre e matura nella dimensione della promozione e della educazione dell’altro, si è certi di arrivare alla meta. Se poi il cammino avviene in una “compagnia” dal volto interculturale la ricchezza è moltiplicata, il confronto assicurato, la fatica condivisa. Ci si riconosce diversi.

Sono questi i messaggi che hanno lanciato, attraverso la musica, il video, la poesia, gli studenti e le studentesse del Corso delle Formatrici nell’ambito della Vita consacrata, del Corso di Spiritualità dell’Istituto delle FMA, dei Corsi di Laurea e di Laurea Magistrale.

E all’essere educatrici ed educatori ha fatto accenno la Preside, prof. Pina Del Core, nel suo saluto: l’educazione è l’orizzonte non solo in cui ci si è formati negli anni di studio, ma il punto di riferimento costante per la vita e gli impegni in cui gli studenti, tra non molti mesi, dopo aver assolto gli obblighi accademici, si troveranno coinvolti e chiamati: «L’educazione è l’ala di riserva che nella vita avremo sempre a disposizione per continuare a volare alto e a guardare lontano».

La festa è continuata nel parco della Facoltà con un’agape fraterna accompagnata da canti e danze, che hanno coinvolto e appassionato studenti laici, laiche e religiose.

A questo ha fatto seguito, nel pomeriggio, Il mago di Oz, uno spettacolo teatrale curato dal Laboratorio teatrale della Cooperativa Sociale Ceralaccha, un’associazione di volontariato presente sul territorio locale, nazionale e internazionale che ha come scopo la realizzazione e gestione di un sistema integrato di servizi alla disabilità.

Al laboratorio hanno partecipato - come volontari e tirocinanti - alcuni studenti del Corso di Laurea per Educatori professionali e per Psicologi dello Sviluppo e dell’Educazione della Facoltà.

L’interpretazione e la professionalità degli studenti, ma soprattutto dei ragazzi e delle ragazze diversamente abili di Ceralaccha, hanno fatto vivere un’ora di bellezza e poesia, arte e creatività che, attraverso la storia di Dorothy e dei suoi amici, il Leone Codardo, lo Spaventapasseri e l’Uomo di Latta, ha comunicato che quanto si cerca e si desidera avere nella vita, in realtà è già dentro di noi. Importante è che qualcuno ci aiuti a capirlo e a valorizzarlo.

Un messaggio che si aggiunge ai molti della giornata e che si fa tesoro per tutta la Comunità accademica: docenti, studenti e personale tecnico ausiliario. 

 

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