Scienze dell'Educazione, Scienze Pedagogiche, Educatore Professionale socio-pedagogico, Laurea Magistrale, Psicologia dello Sviluppo, Pastorale Giovanile, Scienze Religiose ISSR, Insegnare Religione,
Un grazie per ieri, oggi e domanitorna su
Il 13 maggio, mattinata di festa, di ringraziamento e saluto agli studenti e alle studenti che concludono gli studi con l’augurio di osare, camminare e guardare avanti con coraggio.
«Grazie per averci fatto sentire oasi e non deserto, grazie perché ci avete restituito un sogno, colorando i nostri giorni di sole e le notti di stelle! Grazie per averci considerati degni d’attenzione, rispetto e amore: persona; e per averci insegnato a cogliere gli altri come un’opportunità; per averci fatto scoprire l’amore di Dio, Padre Buono, nostro Aiuto e fonte della Vita».
Può essere sintetizzata così la Festa del Grazie e del saluto degli studenti e delle studenti che concludono gli studi che si è vissuta il 13 maggio alla Facoltà, nella cornice suggestiva della solennità liturgica di Santa Maria Domenica Mazzarello, confondatrice dell’Istituto delle FMA.
Don Stefano Vanoli, che ha presieduto la celebrazione eucaristica, ha accompagnato gli studenti e le studenti, le docenti e il personale tecnico ausiliario, a coglierne tutta la profondità, alla luce di tre elementi che identificano la figura singolare di Santa Maria Domenica Mazzarello: «un modello luminoso di vita cristiana e religiosa per l’umiltà profonda e la sua ardente carità».
«I Santi sono regali che il Signore fa alla Chiesa e al mondo - ha introdotto -. Sono veramente dei fari, delle luci che, pur risplendendo di luce riflessa, illuminano il cammino di coloro che hanno la grazia di conoscerli e di seguire i loro passi». Da qui, l’invito a confrontarsi con “l’umiltà” di Madre Mazzarello, che il Signore ha fatto emergere e reso evidente «proprio facendo leva sulla sua generosità, sul suo desiderio di bene», su quella “ardente carità” - il terzo elemento - che secondo il sacerdote «è un tratto tipico della femminilità. Si potrebbe dire che è la “grazia della femminilità”. Una carità che brucia, che infiamma, che coinvolge e contagia; un amore che vince sempre e in ogni occasione. Un amore che va coltivato, lasciato crescere e maturare fino alla pienezza in ciascuno di noi e in coloro che ci sono accanto o che ci sono affidati».
L’applicazione concreta che ne fa don Stefano è l’invito a credere che il bene è capace di superare qualsiasi sfida; è un’opzione che niente può rovesciareperché l’ amore «sa scusare tutto, ha fiducia nell’altro e rende possibile una relazione di libertà, spera sempre che sia possibile una maturazione, un sorprendente sbocciare di bellezza, che le potenzialità più nascoste del suo essere germoglino un giorno».
I saluti, rivolti alla Preside e alla Comunità Accademica da parte dei vari gruppi, si sono svolti in Aula Magna.
Nella danza e nel canto, le studenti del Corso di Diploma per Formatrici alla Vita consacrata, hanno voluto significare la bellezza dell’«intreccio dei colori delle diverse persone, culture e Congregazioni» che ha caratterizzato il loro anno di studio: un’armonia che pur nella fatica ha permesso di crescere nella comunione.
Un cammino di comunione che diventa, per una Facoltà impegnata a formare professionisti con “il talento di educare”, un’avventura, come la vita di Maria Domenica Mazzarello, che le studenti del Corso di Diploma in Spiritualità dell’Istituto delle FMA hanno voluto raccontare ai presenti.
Nelle parole, nel canto, nella danza si è raccolta la storia di «Madre Mazzarello educatrice che ha “tradotto” al femminile il Sistema preventivo di San Giovanni Bosco». Un amore che è educazione e che si fa invito a «prestare le mani» per continuare oggi, in un tempo di cambio, ad amare ed educare con un cuore grande e appassionato.
Passione per l’educazione che è stata focalizzata nelle differenti espressioni con cui gli studenti del 3° anno di Laurea e del 2° anno di Laurea magistrale hanno voluto, a loro volta, dire il grazie. Sotto gli occhi divertiti dell’assemblea, sono passati parole, storie, gesti, colori e suoni, fotogrammi della vita universitaria di questi anni: ansie, interrogativi, amicizia, condivisione che si riassumono nella convinzione che «le conoscenze acquisite arricchiranno la nostra professione nella certezza che saranno ancora più utili per gli esami della vita».
La “festa” di quest’anno ha assunto, per iniziativa degli stessi studenti, una nota particolare: il grazie alla Preside, la Prof.ssa Pina Del Core, che conclude il suo mandato. L’applauso a cui hanno invitato Federico Ciaffi e Claudia Pompeo, i presentatori, è stato sentito e caloroso, affettuoso e prolungato. A questo ha risposto, la stessa Preside che, sorpresa e emozionata, ha ringraziato gli studenti perché «decidendo di frequentare l’«Auxilium» ci avete dato fiducia» e ha augurato loro di «osare di più, come ci invita Papa Francesco quando dice “Guardate le strade, guardate i ragazzi e fate decisioni rischiose”; camminare insieme e avere il coraggio di continuare ad essere fedeli al mandato di “custodire la speranza dei giovani”».
Una “vision” che gli studenti - secondo la Preside - hanno imparato ma che ora deve diventare “mission” della e nella loro vita.
La festa si è conclusa all’aperto con il pranzo conviviale e internazionale e con partite di volley e danze.