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34° Giornata della Facoltàtorna su

Anche quest’anno la Giornata della Facoltà «Auxilium», la 34° dalla sua indizione, coincide con la Giornata Internazionale della Donna. Ricordare la donna significa risalire alla primitiva ispirazione alla base della missione della Facoltà «Auxilium», che ritrova in Maria, la donna e la madre, l’icona di un impegno a favore della cultura della vita.

 

Considerata la situazione sanitaria ancora grave e il divieto di assembramenti, si è deciso di convocare le docenti Figlie di Maria Ausiliatrice per una riflessione sulle sfide educative che interpellano chi si impegna a promuovere la cultura della vita e dell’incontro.

Nel pomeriggio si è così realizzato un seminario di studio con la prof.ssa Vanna Iori, Docente Ordinaria di Pedagogia presso l’Università Cattolica di Milano, e il prof. Michal Vojtáš, Docente di Storia e Pedagogia Salesiana presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma.

 

È continuato così il processo di approfondimento multidisciplinare sulle sfide attuali, dopo il confronto, realizzatosi lo scorso 1° dicembre 2020, con il prof. Mauro Magatti e il prof. Fabio Pasqualetti, che hanno concentrato l’attenzione sulla dimensione sociologica e comunicativa.

 

Nel suo intervento, la prof.ssa Iori sottolinea il legame teoria-prassi, oggi quanto mai urgente per saper guardare il futuro con sguardo nuovo. Le trasformazioni in atto tra i giovani, generazione del “dopo Covid-19”, sono molte e vanno accompagnate da adulti che non indulgano al giovanilismo. Tra i dati inquietanti, l’aumento dei suicidi, dello sballo, delle risse e delle giustizie sommarie, dell’obesità, il ritiro sociale, l’incapacità a riconoscere e gestire le proprie emozioni e i sentimenti, per mancanza di dialogo e interazione, l’aumento del sesso violento e i disagi provenienti da liti e separazioni familiari. Disagio, smarrimento, paura, rabbia offrono un quadro desolante dell’orizzonte giovanile, rivelatori dell’assenza di punti di riferimento, di risorse per poter guardare avanti e pro-gettarsi, trovando un senso al futuro. Molti ragazzi stanno incontrando la morte, ad esempio dei nonni, senza che i genitori sappiano elaborare risposte e condividere il vissuto con i figli, soli anche se fisicamente vicini.

 

Per gli educatori le sfide sono tante, tra cui il saper ricollegare le competenze cognitive con quelle emotive, prima in se stessi, per saper accompagnare i ragazzi. Il compito educativo richiede di saper indicare regole, assumere l’asimmetria e dar ragione dei propri comportamenti e valori.

L’attuale generazione di genitori spesso si trova sprovvista a riguardo, per cui necessita di sostegno. Sono ancora luoghi importanti di formazione gli oratori e altri spazi della socialità in cui mettersi, coi fatti, in ascolto del vissuto dei ragazzi.

 

Il prof. Vojtáš parla della Pedagogia salesiana dentro le trasformazioni dei tempi, condivide molti spunti che fanno riflettere sul modo di attualizzare la pedagogia salesiana. Mette in discussione un modello tradizionale legato alla modernità, che trasforma i bisogni in obiettivi da raggiungere, ma a scapito, a volte, di aspetti importanti come la vocazione personale.

 

In alcuni ambienti è più possibile sperimentare nuovi modi di educare e progettare, compatibili con un mondo in continua trasformazione. Un pensiero sistemico dà vita a modelli organizzativi in cui il vissuto va integrando un obiettivo concordato, in un processo trasformativo che nasce dalla realtà, dall’ascolto continuo, dall’autoverifica. Per questo è necessaria una visione, suggerita dal carisma, e uno stile educativo che si adattano al contesto. Con i cambi culturali in atto, ad esempio, la cultura digitale privilegia alcuni aspetti, come la rapidità, il dinamismo, l’identificazione tra soggetto e oggetto, l’individualismo e l’introversione. Occorre creare una piattaforma che sia stimolante per i giovani, per poter comunicare con loro.

 

Nel dialogo, seguito ai due interventi, emerge la preoccupazione per la cosiddetta “eclissi dell’adulto” e degli educatori, la necessità di collegare mente e cuore per inventare un pensiero moderno in cui si elabori la cultura della cura di sé e degli altri con responsabilità, valorizzando le competenze acquisite dalle donne in millenni, anche nelle aziende e nel pubblico. Con l’attenzione a tempo, spazio, corpo, distinguendo il genere dal gender.

 

Il senso della “Giornata della Facoltà”

 

La “Giornata della Facoltà” è stata istituita dall’allora Vice Gran Cancelliere Madre Marinella Castagno in occasione del 150° anniversario della nascita di S. Maria Domenica Mazzarello (9 maggio 1987), Cofondatrice con don Bosco dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, educatrice che ha inciso fortemente nella crescita integrale della gioventù e la cui missione oggi prolunghiamo nella storia.

La celebrazione annuale della   giornata è un momento forte dell'anno accademico vissuto, con modalità diverse, con spirito di gratitudine e impegno.
Gratitudine perché in questa occasione si sperimenta la preghiera e la solidarietà di tanti amici, superiori, benefattori, fratelli e sorelle di ogni parte del mondo; gratitudine, perché si sperimenta quanto il Signore ci elargisce attraverso questa nostra istituzione nata nel cuore della Chiesa.

Impegno, perché ogni membro della comunità accademica è chiamato a dare il suo contributo affinché l'«Auxilium» possa raggiungere la sua finalità di preparare educatrici ed educatori capaci di rispondere efficacemente alle domande dei giovani del nostro tempo e prepararli ad essere educatori di altri giovani.