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Minori non accompagnatitorna su

L’inaugurazione del nuovo anno accademico all'Istituto Superiore di Scienze dell'Educazione e della Formazione «Giuseppe Toniolo» di Modena, lo scorso 3 ottobre, ha focalizzato uno dei temi caldi di oggi, ossia l’immigrazione, in particolare dei minori non accompagnati, un fenomeno che costituisce una sfida non soltanto per le politiche sociali ed economiche dei Paesi che li accolgono, ma prima di tutto per l’educazione.

«Fino a quando una persona non confronta se stessa negli occhi e nei cuori degli altri, scappa» è stata l’inquietudine che ha attraversato, come un filo rosso, le riflessioni dei relatori intervenuti all’atto accademico.

Dopo i saluti di Luca Balugani, Direttore dell’Istituto Toniolo, e della Prof.ssa Pina Del Core, Preside della Facoltà «Auxilium», si è svolta una tavola rotonda con gli interventi di Matteo Cavani, Studio Teologico Interdiocesano di Reggio Emilia, sul tema: “Aprirsi allo straniero: una riflessione etica”, Giovanni Mengoli, con il racconto di “Storie di minori stranieri non accompagnati”, Gian Carlo Blangiardo, Università degli Studi di Milano Bicocca, su: “La presenza degli stranieri in Italia: una lettura sociologica”.

L’intervento di Matteo Cavani ha messo in luce quanto l’essere stranieri ed immigrati appartiene all’esperienza dell’umanità e, oggi, diventa un segno dei tempi, una categoria teologica con la quale rileggere la storia dell’umanità come storia della salvezza, dalla quale lasciarsi interpellare nel presente, educando le giovani generazioni per un futuro della “cittadinanza universale” dove la prima patria di ciascuno sarebbe, innanzitutto, l’essere umano e dove, di conseguenza, è necessario prendere posizione e scegliere tra l’ospitalità e l’accoglienza dello straniero e l’abusare dell’altro.

Giovanni Mengoli, Presidente del Gruppo CEIS, ha presentato alcune sfide a partire dai cambiamenti che si stanno verificando nella legislazione per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati: migranti economici, richiedenti l’asilo o minori “allo sbaraglio”. Tali trasformazioni mettono in crisi soprattutto il progetto educativo, in quanto limitano l’intervento delle comunità alla sola accoglienza del minore. Il rischio è che spesso prevale “il problema economico” su quello educativo e che il fenomeno migratorio viene “letto” come problema più che come opportunità di promozione delle persone.

Infine, il Prof. Gian Carlo Blangiardo, dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, ha offerto una lettura sociologica della presenza degli stranieri in Italia giungendo a mettere in luce i “volti” diversi che assume oggi il fenomeno migratorio: la fuga, la presenza sempre più radicata nel territorio, la presenza irregolare, la cittadinanza e lo jus soli, gli stranieri e il voto, il contributo dell’immigrazione all’economia nazionale e alla demografia del Paese per concludere con il problema dei giovani italiani “persi”, ossia emigrati in cerca di un futuro più appagante.

Le sfide raccolte e i problemi sollevati nella giornata sono ritenuti essenziali per la realizzazione efficace del progetto formativo dell’Educatore sociale, che costituisce il cuore dell’attività dell’Istituto «Giuseppe Toniolo» e del quale si è occupato, il giorno precedente, anche il Consiglio d’Istituto.

 

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