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Educare i giovani energia per la vitatorna su

“Nutrire il corpo, educare la persona, coltivare il sogno”. Il tema scelto dalla Facoltà per presentarsi a Expo Milano 2015 è stata l’occasione per vivere una grande conversazione attorno all’educare e all’educazione.

Il 23-24 settembre, presso Casa Don Bosco, Padiglione della Famiglia salesiana all’Esposizione mondiale, si sono incontrati in tanti, giovani e adulti, bambini e famiglie, per dialogare a partire dalla convinzione che educare i giovani è dare energia alla vita e al pianeta.

I due momenti di dibattito, riflessione e ascolto delle esperienze, moderati da Roberta Gisotti, caporedattore della Radio Vaticana, hanno infatti ribadito ancora una volta che per formare cittadini e cittadine responsabili della propria identità per il futuro del Pianeta, in contesti culturali caratterizzati da grandi cambiamenti, rivendicazioni sociali, pressioni politiche e mediatiche è urgente ripartire dall’educazione e coltivare il talento di educare.

Il 23 settembre, in un primo momento, la Preside, Prof.ssa Pina Del Core, insieme ai docenti Elisabetta Straffi, Massimiliano Padula e Maria Grazia Vergari, oltre a Freddy Nicolas, Direttore del Centro ProLingua di Roma, e a Beatrice Canavese, exallieva e collaboratrice, hanno proposto ai presenti, insegnanti, studenti, educatori ed educatrici, una serie di interventi a commento del titolo dell’evento: “Coltiviamo il talento di educare”.

In un’epoca di conoscenza totale, nella quale ogni cosa è disponibile nell’immediato, l’educazione ritornaprepotente come la bussola che orienta l’esistenza, la conduce, l’abbraccia e l’accompagna. Di conseguenza, i processi educativi devono subire una vera e propria rivoluzione fronteggiando le derive dell’umano.

Si è ribadito che “coltivare il sogno” significa vivere spinti dal bisogno di scoprire in che modo concretizzare al meglio la maturazione e la crescita di se stessi, in quella forma originale che rende ciascuno “unico”. Nell’ottica della reciprocità, chi educa si pone al fianco ad ogni persona accompagnandola verso la realizzazione della propria unicità: il compito/sogno che appartiene ad ognuno di noi.

Anche il secondo evento, in programma nel pomeriggio del 23 settembre, dal titolo “Periferie dell’educazione”, ha riaffermato che stare alle periferie dell’educazione significa che l’azione educativa si svolge in un contesto certamente difficile, caratterizzato da marginalità e a volte da chiusura e isolamento fisico e sociale. Ma le “periferie” sono anche un terreno fertile per l’educazione, un luogo dove si gioca il futuro delle nostre città e della nostra socialità. Un terreno su cui “occorre un’opera di rammendo” per non farlo crescere esternamente, in estensione, ma per svilupparlo dall’interno.

Attorno al tavolo si sono ritrovati a portare la loro esperienza i rappresentanti degli Istituti affiliati e dei Centri di Studio con cui la Facoltà Auxilium collabora da anni: Lorenzo Bontempo, consulente scientifico del Centro Studi Sociali di Scerne Pineto; Claudio Foti, direttore scientifico del Centro studi Hansel e Gretel, di Torino; Luca Balugani, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze dell’Educazione e della Formazione Giuseppe Toniolo, di Modena; Maria Grazia Caputo, direttrice dell’Ufficio Diritti Umani delle FMA di Ginevra.

 

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